giovedì 15 marzo 2007

Lettera aperta di Mauro Vaiani al sindaco Romagnoli

Pisa – Grosseto – Prato, lunedì 12 marzo 2007

Una lettera, aperta, sul Mercatale


Caro sindaco Marco Romagnoli,

scrivo a Lei e, per conoscenza, ai suoi immediati predecessori, Fabrizio Mattei e Claudio Martini, che conosco, che rappresentano figure di raccordo con la storia recente della Città, che essendo tuttora politicamente impegnati al massimo livello in Toscana, credo La possano aiutare.

Scrivo come concittadino e come intellettuale, per chiedere un ulteriore ripensamento, riguardo al progetto di piazza Mercatale.

Rileggendo il contributo che, come associazione civica e politica Insieme per Prato, elaborammo nel 1999 (http://insiemeperprato.blogspot.com/2007/03/piazza-mercatale.html ), rivedendo i progetti presentati (http://mercatale.comune.prato.it/idee ), ripercorrendo la storia del Mercatale di Prato, riguardando le vecchie foto che l’Amministrazione comunale ha messo a disposizione sul sito (http://mercatale.comune.prato.it/ ), per il più ampio dibattito pubblico, sento che nell’attuale progetto mancano la polvere e il vento, la confusione e le cianfrusaglie, le urla e le corse, la fiera e il mercato, i fiori e le bandiere delle manifestazioni.

Manca la vita, nell’attuale progetto, e mi viene un groppo in gola al pensiero che Prato potrebbe perdere il suo cuore, che è sì, il Mercatale, ma pieno di persone e di traffici, non vuoto...

Hanno ragione i Pratesi che vi scrivono e vi chiedono di fermarvi, perché si sta per realizzare una piazza che somiglia alle grandi spianate dove i regimi celebrano se stessi, cioè la scomparsa dell’individuo e la fine della libertà.

Manca, nel progetto, una riflessione più approfondita sugli elementi di vivibilità, anche a protezione della persona umana, il passante, il lavoratore, l’abitante, dalla buriana invernale e dall’afa agostana. Elementi che potrebbero essere invece identificati nei portici, ovviamente reinventati come un fatto contemporaneo. Non posticci o a imitazione di tante altre piazze e corsi italiani che li possiedono.

Manca, nel progetto, una fantasia più audace, per sfruttare l’impatto scenico della piazza come anfiteatro naturale, per permettere alla piazza stessa di continuare ad ospitare, in alcune grandi occasioni, delle strutture mobili per la musica, il gioco, le corse, i comizi, le celebrazioni religiose all’aperto.

Manca la strada, nel progetto, che invece deve restare, come elemento di vita, tutt’intorno alla piazza, perché per quanto il traffico sia necessariamente limitato nella città moderna, non lo si può far scomparire del tutto da un luogo di vita e di lavoro. O si vorrebbe impedire, tanto per fare un banale esempio, un giro panoramico intorno alla piazza, anche ai bussini, o ai pulman di turisti?

Mancano storia, spiritualità, tradizioni e libertà, nel progetto. C’è poco da fare: è necessario un ripensamento.

Trovate, per il comune amore che abbiamo per Prato, un modo di riunire i cuori, i cervelli, le anime, attorno al Comune, per trovare una soluzione migliore.

Nessun Pratese che abbia, proprio sul Mercatale, prodotto e inventato, comprato e venduto, marciato e urlato, giocato e camminato, marciato e protestato, che si sia ubriacato e abbia magari anche disturbato la notte i residenti, dovrebbe mancare, in questa ulteriore riflessione.

Con un po’ di umiltà, che è la chiave del vero successo e il fondamento di ogni ambizione.

Con stima, con speranza,
Mauro Vaiani

Nessun commento: